Lascio le mie scarpe ovunque.
Spesso le tolgo accanto alla mia scrivania, dove arrivo ad accumularne anche due o tre paia…
Ma non sempre.
Succede che le tolga in qualsiasi stanza e nel tempo è ovviamente accaduto che anche i miei figli
abbiano imparato a disseminare scarpe.
Mea culpa.
E’ diventata un po’ una caratteristica della casa: si entra e si possono trovare scarpe.
La scarpiera è il mobile meno usato perché anche mio marito per comodità le lascia “lì” – luogo
della casa nascosto ai più, ma comunque non in ordine.
Le scarpe in giro sono un atteggiamento, un modo di essere.
Così, “pronte” ad essere indossate sembrano dire di uno stile di vita disponibile a camminare,
a ripartire per evolvere in quel cammino personale che spesso richiede di “partire al volo”.
Da genitore penso alla formazione continua, necessaria per rispondere al meglio alle esigenze di
crescita dei nostri figli.
Nel tempo abbiamo imparato a guardare le nostre scarpe in giro come opportunità di crescita.
Ci vediamo gli incontri, i corsi, le esperienze in cui, anche con una certa difficoltà, siamo “usciti” di
nuovo.
E dove alcuni vedono scarpe in disordine, noi vediamo nuovi possibili percorsi.