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Ricomincia la scuola

Sottotitolo: Evviva!


Scritto da una mamma che lavora può suonare un grido di liberazione che sancisce la fine del
“palleggiare” i figli di qua e di là.
Chi lavora anche durante l’estate magari fa un po’ di vacanza, ma poi si deve ingegnare tra nonni,
baby sitter e grest, che non a caso negli ultimi anni si sono moltiplicati nel genere e nel numero
(per fortuna). Notavo con un’amica che mettendone insieme diversi, una famiglia sarebbe riuscita
ad occupare i figli dalla fine della scuola al suo inizio.
Sono davvero passati i tempi in cui si trascorreva l’estate “fuori in cortile”.
Oggi per motivi di sicurezza, di relazioni e di spazi, l’estate è un tempo più faticoso per chi deve
comunque conciliare il tempo libero dei figli e il tempo occupato proprio.

Per molte di noi l’inizio della scuola è il momento in cui riprende una routine che, pur faticosa nei
ritmi, regala una certa dose di serenità: tempi e luoghi sicuri.

E se la scuola è per molti bambini sinonimo di compiti e studio, è anche luogo di amicizie e
relazioni, delle lezioni in senso ampio. Questo va oltre noi genitori e senza dubbio ai nostri figli non
può che far bene.

Poi lo ammetto, mi solleva anche per cose pratiche.

Sapere con (tripla) certezza “chi – è dove” non è cosa da poco. In certi giorni di fine agosto,
quando erano “sparpagliati” mi sono spesso fermata a pensare a dove fosse ognuno dei tre.
Non dover ripete così spesso a Sofia “Anche annoiarsi fa bene” alleggerirà le giornate.
Poter finalmente rispondere a Giulio “Sì, è domani che inizi la scuola!” darà anche a lui certezza!

Si è capito: non faccio parte delle mamme nostalgiche del passato, quindi la ripresa dell’attività
scolastica è un momento di passaggio che vivo con emozione, ma con grande serenità: i miei figli
crescono, diventano pian piano sempre più autonomi, sempre più se stessi.

E infine “evviva, ricomincia la scuola” perché ritengo di essere obiettiva nel guardare i miei figli:
non li considero dei geni, non credo siano “avanti” o “già arrivati”…e allora ben venga la scuola che
oltre ad insegnare, li aiuta (e aiuta anche noi genitori) a riconoscere limiti e magari a superarli, a
raggiungere obiettivi vicini o lontani, a guardare orizzonti più lontani.