Si avvicina il tuo compleanno e qualche giorno fa mi hai chiesto di raccontarti come sei nata.
Durante il racconto hai sorriso, chiuso gli occhi, scrutato i miei.
Alla fine mi hai abbracciata con calore, in silenzio.
Credo per ringraziarmi.
Domenica finché disponevo in cerchio i tronchetti della torta delle rose, ho ripensato che quando
ti ho dato alla luce ero certa che avrei sentito presto il “profumo” della maternità.
E invece ho dovuto attendere il tempo della doppia lievitazione, come per questo dolce.
Perché è necessario darsi lo spazio per avvicinarsi, conoscersi, permettersi emozioni di ogni colore.
Serve il tempo per aggiustare gli ingredienti.
Soprattutto appena si nasce.
Poi serve la pazienza che permette al lievito di compiere il suo lavoro.
A volte, ne serve il doppio.
Anche adesso che sei più grande.
La torta di rose è un dolce semplice negli ingredienti, tra i più belli da guardare.
E’ un dolce lento.
Ha i tempi della maternità.
Tra qualche giorno uscirai con gli scout e per la prima volta dormirai in un contesto che non è di
famiglia.
Tu sei felice, emozionata, orgogliosa.
Io…non lo so.
Sento solo il profumo di burro nell’aria.
E siccome non accade così spesso, sono grata.
“Sei cresciuta
nell’istante
in cui volgevo altrove
il pensiero”
Ilaria Magrinelli, 2010