Mille propositi per il nuovo anno.
I più svariati.
Alcuni guardano alto, altri interessano il quotidiano.
Fisici o spirituali.
Attenti agli altri o rivolti, almeno per una volta, a se stessi.
Io per questo anno mi auguro e auguro il lusso di qualche brutta copia.
Spazi di non-perfezione che rimangono nostri.
Momenti che contengono scintille, idee improvvise, pensieri dai contorni sfumati tutti da sviluppare.
Fogli di parole scritte lì, velocemente, perché possano germogliare. Oppure no.
Giorni in cui facciamo cose non eclatanti, solo per il piacere di fare o essere.
Foto senza filtri scattate perché rimangano solo nella nostra memoria.
E poi, brutta copia alla mano, mi auguro e auguro il lusso di poter scegliere cosa tenere della brutta copia, cosa vale la pena di mettere “in bella”.
Situazioni da riprendere in mano per essere sistemate, perfezionate, messe al loro posto.
Tempo dedicato a rendere bello, ordinato.
Parole da spostare, frasi da riscrivere.
Il coraggio di appallottolare e gettare perché “proprio non ci siamo”, comunque grati.
Spazi, parole, percorsi, attese, aspettative da rivedere o da lasciare così, come sono.
Un lusso per questi tempi.