… adesso ha due mesi e si mette molto le mani in bocca e tutti mi dicono che dovrei dargli il ciuccio. Io un ciuccio l’ho anche comprato, ma gli vengono i conati di vomito… dovrei insistere?
E’ il terzo figlio, ma riescono a mettermi in crisi comunque!”.
I momenti di crisi sono necessari.
Ci aiutano a fare il punto per capire se proseguire come stiamo facendo oppure cambiare direzione.
Quindi, ben vengano le mamme che si fanno domande.
Più preoccupante sarebbe fare sempre come si è sempre fatto o come fanno tutti.
Sul lungo periodo rischieremmo l’estinzione.
Importante è poi ragionare sulle cose, per uscire dalle crisi più forti di prima.
Il ciuccio non è necessario. E’ stato inventato in sostituzione del seno.
Può servire SE LA MAMMA LO RITIENE NECESSARIO.
Se però a un bambino vengono gli sforzi di vomito per tenere il ciuccio, io direi che forse non è la soluzione ideale per lui, no?
Se la mamma è disponibile ad offrire il seno (anzichè il ciuccio), che problema c’è?
E… cosa più importante, da sapere.
Un bambino >2 mesi attraverso la suzione delle mani si conosce, esplora il suo corpo, inizia a darsi un confine. Le mani sono la cosa che gli viene più comoda. Pian piano porterà anche i piedi alla bocca e lì tutti applaudiranno, sottolineando l’agilità e la capacità di gioco. Le mani no, ma i piedi sì? Dai, ragioniamo…
Attraverso le mani in bocca, il primo gioco, il bambino inizia l’esplorazione del mondo.
Perché mettere un ciuccio ad interferire?
Ma soprattutto, perché interferire in continuazione nella relazione mamma-bambino mettendo continuamente in dubbio le competenze della mamma?
Le mamme sanno che il ciuccio esiste, non serve ricordarglielo o insistere perché lo usino. Se una mamma sceglie di usarlo, non ha bisogno di approvazione.
La sensazione è che spesso, più che per zittire il bambino, lo userebbero per zittire chi sta intorno…