Mamma, ma chi sono le tue amiche?
Stiamo riordinando un po’ di biancheria e Sofia mi chiede “Mamma, ma chi sono le tue amiche”?
Le nomino quelle che conosce, le più vicine.
Per ognuna fa un collegamento e soddisfatta della risposta, si allontana.
I giorni successivi mi portano ad una riflessione sull’amicizia, un po’ a sprazzi… in macchina soprattutto, uno dei pochi tempi della giornata in cui sono sola.
Inizio pian piano a scriverne, a volte mi ferma il tempo, altre la fatica di metter in parole alcuni pensieri.
Diventare mamma ha segnato uno spartiacque.
Ci sono stati momenti, quando Sofia era appena nata, in cui mi sono sentita molto molto sola.
Tutto il mondo proseguiva la sua corsa mentre per me, all’improvviso, tutto sembrava essersi fermato, assumendo una connotazione diversa.
Ci sono state amiche presenti, salde, ferme. Anche se capirsi a volte magari può esser stato difficile, quello stare accanto non giudicante è stato quanto di più prezioso potessimo scambiarci. E che ancora oggi ci regaliamo. Magari raramente ci incontriamo, ma dopo due minuti è come se ci fossimo viste anche il giorno prima. E’ un’affinità elettiva che non si riesce a spiegare.
Sono quei punti fermi, da sempre, che ho ri-trovato dopo ogni tempesta.
Poi c’è stata chi non mi ha capito, o che non si è sentita capita da me.
Perché un figlio è una rivoluzione, non c’è più certezza, un orario, un interesse da poter mantenere nei tempi e nei modi che vorresti, non c’è confine… come nei quadri melliflui e un po’ inquietanti di Dalì.
E allora non ci si è perse del tutto, ma allontanate senza parole, senza che accadesse qualcosa di specifico, senza rancore alcuno. Poi magari il tempo ci ha avvicinate di nuovo, ma in modo diverso. Tre bambini nati uno dopo l’altro hanno significato il dover ricominciare quando ancora non era riuscita a prendere una boccata d’aria. La scelta non è sempre stata condivisa. Ho detto spesso “non riesco ad esserci” o “mi posso fermare poco”… questo ha ferito sicuramente, ma un bambino piccolo chiede molto, tutto.
E non sono mancate le puntualizzazioni “non sei più quella di prima”.
Certo che no. Senza dubbio. E su questo non c’è molto altro da dire.
A volte mi chiedo come sarebbero evoluti questi rapporti se non ci fossero stati figli.
Come in sliding doors. Si sente spesso dire che i figli fanno pulizia nelle amicizie. In parte è vero, quanto è vero il contrario. Dipende sempre da quale prospettiva si guardano le situazioni.
E poi ci sono le amiche del dopo.
Quelle arrivate come dono della maternità, non necessariamente madri.
Sono donne che ho incontrato per lavoro, a scuola, o nelle pieghe della vita.
Sono le amicizie che scaldano il cuore, dove non c’è magari bisogno di dirsi molto, dove si condivide un aspetto del quotidiano, o i grandi ideali a volte poco tangibili. Amiche per piccole cose, ma preziose per accogliere una risata o un segreto.
Questo forse, cara Sofia, mi avete insegnato voi figli…ad andare oltre gli orizzonti… ad accogliere le distanze come parte della vita, a dare al concetto di amicizia un valore diverso, meno rigido per certi aspetti, più esigente per altri.
Quando mi chiederai ancora, bambina mia, chi sono le mie amiche, se sarai un po’ più grande, ti parlerò di sorellanza, in tutte le sue sfumature… o meglio, in quelle che conosco.