“Mamma, ho paura del buio”.
In questi anni, da tre voci diverse, abbiamo sentito e ascoltato questa frase.
In risposta abbiamo cullato, tenuto accanto, acceso lucine, consolato, spiegato, pur sapendo che c’è poco a volte da spiegare, che del buio di casa non c’è da aver paura, che la mamma e il papà ci sono.
Ma i bambini crescono.
Crescono ed escono dai cerchi della famiglia. Questo non mi spaventa. Nel tempo abbiamo lavorato (e lavoriamo ancora) con l’obiettivo di un buon attaccamento, e quando saranno pronti per spiccare voli di durate e distanze diverse, penso che lo faranno.
Sono io ora che mi trovo ad avere paura del buio.
Mi spaventa il buio che spesso vedo intorno, in chi non si informa, in chi prende sempre per buono quello che viene venduto preconfezionato, di chi non esce mai dal seminato, di chi giudica senza conoscere… di chi è sempre arrivato o di chi rimane fermo perché “altrimenti chissà cosa dice la gente”.
Questo è il buio di cui ho paura da quando sono mamma, soprattutto ora che i miei figli crescono.
Il buio di chi cresce i figli “facendo come si è sempre fatto” e non investe in informazione, in un buon libro o nell’ascolto di una prospettiva diversa, perché comunque “i figli crescono lo stesso”. Su questo non c’è dubbio, ma forse ampliando, anche di poco, gli orizzonti, possiamo crescere una generazione diversa, un po’ migliore.
E’ questione di responsabilità.
Ho paura di chi fuori da scuola non saluta le mamme con il velo, di chi parcheggia in terza fila bloccando il traffico per non fare e non far fare ai figli 20 metri a piedi da e per la scuola, di chi non prende mai posizione, di chi non si interroga mai.
Ho paura del buio.
Del tutto e subito.
Delle formule magiche.
Del non mi metto mai in discussione.
Di chi non crede oltre quello che vede.
Di chi ancora dice che dallo psicologo ci vanno i matti.
Di chi non legge mai.
Di chi non ha idee originali e prende sempre in prestito quelle degli altri.
Della bellezza del fuori per mascherare il grigio dentro.
Di chi dice sempre sì ai bambini.
Ho tanta paura dell’ignoranza, che non è mancanza di istruzione.
Sofia, ti faccia paura chi racconta ai bambini che si nasce dalla pancia.
Continua a dire, come hai già fatto, che questo succede solo in casi davvero particolari.
I bambini sono da proteggere dalla volgarità, non dalla fisiologia.
Zeno, nel tempo ti auguro di aver paura di chi dice che “i maschi sono più forti delle femmine”; talvolta lo dici anche tu, nel pieno periodo “maschi contro femmine” dei cinque anni… ma tra dieci anni o vent’anni questa frase ti faccia davvero paura.
Giulio, tu continua ad abbracciare… che ogni abbraccio porta luce, a te e agli altri.
E se vi capiterà di essere considerati diversi, accogliete il peso dell’etichetta, perché se diverso vuol dire in ricerca e in crescita, nel lungo periodo questo vi renderà più leggeri, o almeno più consapevoli.
Ho paura del buio, per voi soprattutto, e di questo buio vi insegnerò ad avere paura.
E ogni giorno, anche andando controcorrente, cercheremo di fornirvi validi strumenti per affrontarlo.