Una domenica di giardinaggio con i bambini ci regala i loro pensieri, tra piante aromatiche da
rinvasare e potature.
I grandi hanno i loro stivali da esterno, Giulio ha i suoi a scuola.
Non demorde e ne infila un paio di 15 numeri in più.
Li tiene tutto il pomeriggio, ricordandoci ogni tanto che lui, comunque, rimane in equilibrio.
Sorrido e penso che la vita gli chiederà sempre di rimanere in equilibrio anche quando avrà le
scarpe della sua misura.
Sofia mi aiuta a rinvasare origano, maggiorana e menta.
Commenta che è difficile sistemare le radici delle piantine con la terra nuova del vaso in cui,
speriamo, cresceranno.
Penso tra me che far conciliare le radici della propria pianta con il vaso in cui scegliamo di crescere
sia un lavoro che dura una vita.
Zeno con precisione chirurgica livella una zona di terra dove Stefano ha estirpato alcune piante.
Passo vicino e gli accarezzo la testa. Alza gli occhi e mi dice quanto sia faticoso risistemare il
terreno dopo che è stata tolta una pianta intera.
Sorrido un po’ meno pensando a quante volte sarà faticoso per lui risistemare il suo terreno.
Mi siedo un po’, con la scusa di guardarli, in realtà per prendere fiato.
Penso che sia una delle poche volte in cui riusciamo a fare qualcosa insieme tutti e cinque
contemporaneamente e discretamente bene.
Torno con i pensieri a domeniche che non vedevo l’ora finissero, in cui sono saltati progetti,
durante le quali avrei voluto fare ed essere altrove.
Oggi invece voglio proprio essere qua, così, con loro.
E se anche non è così ogni giorno, mi godo questo pomeriggio di sole in giardino.
“Mammaaaaa….”.
Le mamme non possono fantasticare a lungo.
Mi alzo e lo raggiungo.
“Ho trovato due lombrichiiii”.
Ci avviciniamo tutti a guardare i suoi trofei.
Non abbiamo il tempo di commentare che subito ci spiega che sono una mamma e il suo piccolo
perché “erano tanto vicini”.
Ph. Il giardiniere di famiglia