Zeno sta crescendo.
Da mesi la mattina si veste da solo, scegliendo cosa indossare.
Qualche settimana fa stavo rifacendo i letti, lui mi era vicino e gli ho chiesto se potessi aiutarlo a vestirsi.
Anche le mamme hanno bisogno di coccole.
Mi dice di sì e aggiunge: “Mamma, ti faccio un disegno”.
“Grazie Zeno”. Che dolce, penso.
“Per quando sei morta”.
Che “altro” aggiungo, sempre pensandolo.
“Zeno, speriamo che la mamma muoia tra tanto tempo, quando voi siete grandi”
“Eh ma tu sei grande mamma, e tutti quando siamo grandi muorono”.
Sta diventando grande, sì, ma con l’italiano….ne abbiamo di strada da fare.
“Va bene Zeno, comunque la mamma non è così vecchia”.
Gli infilo la maglietta con uno squalo spaventoso ed esco dalla camera.
Per oggi penso basti così.
E invece…
Nel pomeriggio io e Sofia stiamo per dedicarci mezz’oretta, tutta per noi, un momento di relax in cui di solito si racconta e che purtroppo non riesco a ritagliarmi tanto spesso quanto vorrei.
Le dico “Sai Sofia, questi momenti tutti per noi li porterai nel cuore per sempre, anch’io ne conservo alcuni speciali con la nonna Emma”.
Ribatte “Eh sì mamma, è passato tanto tanto tempo, perché quando tu eri piccola c’erano poche macchine vero?”. “No Sofia, ce n’erano …”.
E lei:“ Sì, ma due, tre…”.
Probabilmente mi pensa nata intorno ai primi del ‘900…
Fortunatamente la sera, finché lo sto addormentando, Giulio mi prende il viso tra le mani e mi dice: “Mamma, vicini vicini ci diamo i bacini”.
E per questo l’età non conta.
Ecco Giulio….resta così.
