Weekend a GAIA per il corso di accompagnamento alla nascita del fine settimana.
Venerdì sera arrivano tutti alla spicciolata. Normale, si lavora tutti fino ad un attimo prima, ma finalmente arriva il tempo per stare in coppia con il proprio bambino.
Volti un po’ tesi, anche se stavolta gioco in casa…ho già accompagnato una volta metà delle coppie del corso.
Volti tesi, tanta incertezza.
Dopo l’introduzione chi non mi conosce pensa: “Ma dove sono finito?”.
Glielo leggo negli occhi.
E di solito me lo confermano a fine corso.
Passiamo insieme una serata e due giorni quasi interi.
Parliamo di gravidanza, di parto, ma soprattutto di quel dopo che è tutta un’incognita o che è da ricordare per pensare a nuovi equilibri.
Vedo i volti trasformarsi.
Ascolto domande che vogliono indagare.
All’improvviso, fermandosi, ci si rende conto che alcune cose erano scontate, ma ora non lo sono più. O erano già decise e tutto ad un tratto, alla luce di nuove informazioni, prendono diverse connotazioni.
Accolgo i dubbi e le incertezze, anche di chi ci è già passato.
Accompagno attraverso quei falsi miti che rendono il dopo più faticoso.
Dopo ogni corso mi porto a casa la trasformazione che vedo nelle coppie.
Gli occhi che cambiano, pronti ad accogliere in modo completamente diverso.
Le parole che assumono significati altri.
Concludo il weekend chiedendo alle coppie qualche parola che descriva il percorso.
Consapevolezza.
Più chiarezza.
Informazioni.
Un tempo dedicato alla creatura che arriva e alla famiglia.
Mi colpisce in modo particolare la risposta di un papà: siete il centro benessere delle coppie…qui si sta bene.
Mi piace pensare a Gaia come ad un centro benessere, un luogo nel quale si produce e si respira ossitocina, uno spazio in cui presente e futuro trovano un punto di incontro.