Da poco tempo ho salutato la mia nonna, la rosa che in parte mi ha cresciuta.
Qualche settimana fa quattro mamme che stanno allattando “oltre l’anno di vita” i loro bambini, mi hanno chiesto una consulenza serale in gruppo.
In questa estate Sofia è cresciuta, in altezza, nelle espressioni che sempre più me la rendono vicina e nello stesso tempo lontana, nelle parole. Si fa crescere i capelli. Chiede la treccia dall’alto o vuole i riccioli “come li avevi tu mamma”.
I giorni dopo ferragosto sono da sempre per me un momento di passaggio.
All’inizio la domanda mi veniva posta al femminile singolare, anche nell’accezione che considerava più la bontà che la bravura: “E’ buona?”.
Iniziano all’alba, talvolta proseguendo dalla notte, durante la quale si sono mescolati ai sogni.
Zeno sta crescendo. Da mesi la mattina si veste da solo, scegliendo cosa indossare.
Mi scoccia dirlo, ma ancora una volta i miei figli sono stati “maestri”.
Lo vedi entrare, quasi trascinato, certamente non entusiasta.
“Mamma, alla luna manca un pessetto”.