Si avvicina il tuo compleanno e qualche giorno fa mi hai chiesto di raccontarti come sei nata. Durante il racconto hai sorriso, chiuso gli occhi, scrutato i miei. Alla fine mi hai abbracciata con calore, in silenzio.
“Tra 200 metri alla rotonda svoltare a destra“ – il navigatore. Dai sedili posteriori: “Non ci penso proprio”. Giulio, neanche da dire.
“Mamma, non mi chiamo Zengiulio… mi chiamo solo Giulio!!!” Si arrabbia. E ha ragione.
Sofia e io saliamo sul tappetomobile di un centro commerciale. Sono le due del pomeriggio di un sabato normale. Non c’è quasi nessuno.
“Mamma, sai che esistono caramelle che le mangi al posto della frutta e della verdura?” “Lo so Sofia…”
Questo post non è sponsorizzato. Ma scrivendo “carta da cucina”, non avrei reso l’idea.
Ogni giorno davanti ai cancelli della scuola primaria dei miei figli osservo scene di quotidiana… mal- educazione. Staccato.
“Mamma, giochi con me?” “Sì, un attimo, finisco questa cosa e arrivo”.
I confronti non si dovrebbero mai fare.
Qualche settimana fa. Stiamo entrando al supermercato.