Il mio buen retiro.
Il luogo del riposo, non dell’intimità.
Un luogo nel quale sto bene, mi ricarico, resto sospesa…con questa sfumatura uso il termine buen retiro.
La mia amica non lo sa, ma quando mi invita per la merenda da lei che abita in mezzo ai vigneti di una delle valli più incantevoli della nostra provincia, io inizio a respirare bene già partendo da casa. Abita con la sua famiglia in un rustico poco lontano da un qualsiasi centro di un qualsiasi paese della vallata… una casetta che a me ricorda quella delle fiabe e quando lascio la strada provinciale per entrare nella sterrata che mi porta da lei, il tempo si ferma.
Arrivo e mi accoglie sempre nella corte, con un lungo abbraccio, che ricambio con quell’energia che vale mille parole, indipendente dalla mia e dalla sua stanchezza. La prima cosa che facciamo è “mollare i figli”.
“Tanto sono al sicuro”, ce lo diciamo con quello sguardo e quel sorriso di chi sa che 5underseven insieme possono esplodere. Alla peggio, si meneranno. Questa è conclusione, ma non ci vediamo mai, o meglio, pochissimo, meno di quanto vorremmo… e questa nostra ora insieme è più importante di un eventuale graffio. E poi con la coda dell’occhio li abbiamo sotto controllo quindi non potrà succedere nulla di irreparabile.
A fine ottobre, in una giornata di sole e aria d’autunno, sono stata a trovarla.
Mi ha accolto in casa sua il profumo di una tisana alla frutta e una torta di mele. “Non so come sia venuta Ila, perché la sfoglia è una prova”… per me va bene comunque, per il tempo dedicato a me nel prepararla.
Mi sono seduta e con l’ospitalità che da sempre le è innata, mi ha regalato questo gesto di cura semplice e allo stesso tempo carico di bene. Abbiamo iniziato a parlare di cucina, lavoro, scuola, viaggi nel cassetto, sogni per il futuro, spese di casa, figli…interrotte ennemila volte da “mamma, vieni a vedere…”, “mamma, lui mi ha fatto…”, “mamma, lei mi ha detto…” “mamma, inrealtànonhonullamaperilfattochestaiprendendounthèconunamicamisentoindirittodichiamartiericordarticheseianchemamma”…
In una delle volte in cui la mamma chiamata in causa era lei, io dalla cucina mi sono lasciata cullare da colori dell’autunno e dal calore della tisana. Qualche secondo. Una sensazione di pace profonda.
Pochi attimi, perché poi, richiamata all’ordine, sono uscita con lei in cortile… di solito finisce così… si esce perché dopo un po’ l’indole e il numero di figli richiede di avvicinarsi.
E nel mio buen retiro il tempo scorre veloce ed è ora di tornare.
Ricarico i miei figli in macchina, ci salutiamo, consapevoli che avremmo avuto altre mille cose da dirci. Ci diamo appuntamento presto, con un abbraccio più veloce.
Rientrando penso al bene che mi vuole, da tanti anni ormai.
Oggi leggerà che luoghi, profumi, parole e colori che le appartengono sono per me… buen retiro.
Lo condivido anche qui perché i piccoli grandi gesti di cura che abbiamo nei nostri cerchi al femminile, ai quali spesso diamo poco peso, nella maggior parte dei casi, fanno tanto bene…