Figli piccoli problemi piccoli, figli grandi problemi grandi.
E’ una frase che si sente spesso, ma che ritengo lontana dalla realtà.
Direi invece: figli di qualsiasi età? Sfide.
E se vogliamo, già parlare di sfide piuttosto che di problemi ci mette in una prospettiva completamente diversa.
Sì. Perché in realtà di questo si tratta.
Ogni figlio ci chiede di stare nella sfida di ogni suo preciso momento.
Perché per dire, già dalla gravidanza, non per tutte le mamme, l’attesa è così dolce.
E i motivi possono essere i più svariati.
Lavorativi, economici, di accoglienza, di numero, del cuore.
E a voler essere precisi, spesso la sfida inizia ben prima del concepimento.
Il parto stesso è una sfida.
Il passaggio di un figlio, fisico e mentale, dal proprio corpo al mondo, è una sfida che richiede preparazione e adattamento.
Il primo periodo di vita con un bambino piccolo è una sfida.
Di pianti.
Di equilibri.
Di tentativi.
Di ascolto e conoscenza reciproca.
Di non capirsi per nulla in un turbinio di emozioni.
E poi la sfida è di ogni momento nel quale ci viene chiesto di non anticipare.
Di rimanere accanto senza invadere, ma contemporaneamente indicando la via.
La sfida del vedere crescere un figlio che non ci somiglia per niente, lontano e diverso da quello che abbiamo immaginato o da come in certi momenti lo vorremmo.
O talmente uguale da contorcerci la pancia, perché su alcune cose riusciamo a leggere il futuro.
La sfida dell’essere il genitore che evolve insieme al proprio figlio, che accoglie le sfide di ogni
tappa della genitorialità. E per questo è in continua formazione, in continua evoluzione.