Mi accorgo che in borsa non ho più fazzoletti di carta.
Prendo gli ultimi due pacchetti della confezione e noto che a lato c’è un’immagine alla quale non
avevo mai fatto caso: un paio di jeans e la scritta “resistente in lavatrice”.
Sorrido, perché mi rendo conto che è una sciocchezza, ma penso sarà (o è già perché in effetti
ultimamente i fazzoletti li estraggo integri) un bel vantaggio.
Togliere piccoli pezzi di fazzoletti dai panni appena lavati è uno spreco di tempo, è fastidioso
doverlo fare pensando che sarebbe bastato essere un po’ più attenta prima di mettere pantaloni o
grembiuli in lavatrice.
Ma staccare quei piccoli pelucchi bianchi è necessario.
Penso a loro tre.
Vorrei sempre essere sempre attenta…che nessun fazzoletto di carta entrasse in lavatrice.
Quante cose mi piacerebbe “resistessero”, comunque.
E vorrei poterli accogliere con un sorriso quando “escono” pieni di pelucchi.
Penso a me.
Quanti fazzoletti mi scappano in lavatrice, per disattenzione.
Mi rendo conto che non tutto resiste. E le “rotture” sono parte integrante della vita, dalle quali
ripartire.
A volte li abbraccio, ma volte ho il broncio, non sempre li accolgo come vorrei. I pezzettini di carta
spesso mi danno noia. A volte trovo che l’unica soluzione sia lavare di nuovo.
Infilo in borsa i due pacchetti di fazzoletti… e sorrido per questi pensieri che stanno a metà tra
lavanderia e maternità.
