Case e strade illuminate.
Biglietti di auguri.
Campane a festa.
Angeli e luci ovunque.
Esplosioni di voci.
Ci spaventano il buio e silenzio, fin dalla notte dei tempi.
In questi che sono i giorni più lunghi dell’anno abbiamo sempre cercato di festeggiare la “luce”.
Il buio, e il silenzio che porta, ci inquietano fin da piccoli.
Impariamo a starci nel tempo, nelle esperienze.
In questo periodo dell’anno più che mai cerchiamo vicinanza, per assurdo anche con chi non sentiamo vicino.
Ci incontriamo, si scambiamo doni e parole scelti con grande attenzione oppure di fretta.
Ci sediamo intorno a tavoli pieni di tanto… vissuto o accumulato durante l’anno.
Aspettiamo, non sappiamo neppure bene cosa a volte.
Stiamo vicini, per fare festa, ma soprattutto perché rimanendo accanto, il buio e il silenzio fanno meno paura.
Un neonato nasce per esprimere la potenza della Luce, delle Parole.
Lo fa conducendoci attraverso il buio e il silenzio, perché impariamo un sentire e un ascoltare diverso da quello di tutti i giorni.
Una madre nasce per imparare la potenza dell’Accoglienza, del saper custodire.
Lo fa rimanendo presente nel Silenzio che a volte fatica a comprendere.
Che sia un Natale di poche parole, ma di abbracci luminosi.
Auguri di buon Silenzio a tutti.
Ilaria
*** I post del martedì torneranno il 9 gennaio… un po’ di Silenzio… ***