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Grazie, lo so

Un lunedì di fine inverno arriviamo a scuola in contemporanea e lei, occhi vispi e capelli biondi,
scende dalla macchina vestita da principessa, il tulle è un po’ consunto e strappato in certi punti.
Sorrido guardando come porta il vestito: lei è principessa dentro, non solo nell’abito. Cammina
fiera del suo andare. I miei occhi incontrano quelli della sua mamma che si giustifica “Se non glielo avessi lasciato indossare… chissà a che ora saremmo arrivate…”.
“Beata lei che si sente una regina anche il lunedì mattina” rispondo.

Ricevo da un’amica la foto della sua bambina, né grande né piccola, che canta ad una festa di
famiglia. Tiene il microfono con sicurezza, con quella consapevolezza che la sua età le dona.
Scrivo alla sua mamma: “Falle un ingrandimento e ogni volta in cui dubiterà di sé in
futuro… ricordale chi è!”.

Sono con Sofia. Incontriamo un’amica della nonna.
“Che bella che sei Sofia!”
“Grazie, lo so”. Risponde subito, senza arroganza, a confermare.
Le sto per dire “Sofia, non si dice “Lo so”…”, ma me ne sto zitta.

Che camminino fiere, regine delle proprie idee, nel loro cammino.
Che sostengano una platea ad un convegno, per trasmettere sapere e conoscenza, con voce e
sentire femminile.
Che sappiano accogliere, senza schernirsi, un complimento per quello che sono e per quello che
fanno.

Foto di Jake Olson

Foto di Jake Olson

“Sotto, credi,
c’è presenza vera di foglie;
un incredibile cammino
che diventa una meta di coraggio”
Alda Merini

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