È il tempo di famiglia di quando arriviamo da una settimana piena di cose – ognuno le sue – e ci ritroviamo a condividere un tempo insieme che non sia quello serale, che è limitato.
All’improvviso, siamo tutti cinque insieme per tante ore.
La sensazione che mi da questa mezza giornata è che se la supereremo, ci vorremo ancora tutti più bene.
Ci arriviamo stanchi, con cose ancora mezze sospese, lavori a metà, a volte con tutto a posto, ma con la testa piena di pensieri che vanno in base all’età, al momento, alla settimana trascorsa perché anche i bambini hanno la loro settimana da riversare e riportare.
Il tempo cuscinetto è aumentato con l’aumentare dei figli.
Allo step 1 non mi ero quasi accorta esistesse. Non mi accorgevo di tante cose a dire il vero.
Al 2 ho iniziato a far caso a questo momento di vita familiare.
Al 3 è diventato chiaro, con orario di inizio e di fine in un giorno preciso.
Faccio ancora fatica ad accettare questo tempo simile ad una nebulosa, caos di pensieri, caos di sentire… caos e basta.
E ho capito che è questione di aspettative e stereotipi.
Per l’intera settimana penso che “sabato pomeriggio saremo tutti insieme, finalmente”. Poi questo primo tempo lungo tutti insieme non è così idilliaco… non impastiamo biscotti e neppure facciamo lavoretti creativi tutti insieme. Anzi, talvolta vaghiamo per casa con sguardi da far west, grandi e piccoli.
Spesso abbiamo bisogno di dividerci… due e tre oppure uno, due, due… per incanalare le energie in modo diverso, per risolvere, per sciogliere.
E poi a volte stereotipo un po’ l’idea di tempo in famiglia. Penso a domeniche fuori porta quando invece dopo cinque minuti di macchina chiedono se siamo arrivati e poi continuano in loop fino a destinazione, a giochi intorno ad un tavolo, ma da noi Giulio nasconde dadi e pedine rendendo ogni tentativo è vano, a pranzi e cene più tranquilli in cui ognuno si racconta– qui… omissis.
Invece per stare bene insieme, noi abbiamo la necessità di ricreare uno spazio comune, quello in cui riusciamo a lasciar fuori o a portar dentro in modo che possa essere familiare.
E questo ci richiede come sempre tempo, pazienza e un po’ di impegno da parte di tutti.
Poi quando usciamo dal tempo cuscinetto, ci appoggiamo sopra, respiriamo in modo diverso e arriva il tempo del riposo. Tutti insieme.