Qualche settimana fa quattro mamme che stanno allattando “oltre l’anno di vita” i loro bambini, mi hanno chiesto una consulenza serale in gruppo. Attorno ad un tavolo con una crostata e una tisana si sono regalate un tempo per parlare di latte: se e come smettere, come continuare, gestione del giorno, delle notti, delle distanze…
Per lo meno questo era quello che pensavo.
E invece, come spesso accade quando si parla di allattamento al seno, con tutti i suoi dotti e dottuli, mille digressioni ci e le hanno portate altrove. Hanno parlato dell’importanza del sostegno, di quante volte si fatica – non tanto per l’allattamento che risulta spesso la più grande comodità- ma perché i ritmi di vita mal si conciliano con quelli dell’essere mamma di un cucciolo piccolo, di quanto il papà sia importante nella relazione stretta che si crea tra mamma e bambino, di quanto a volte pesino di più le critiche esterne che non la gestione del piccolo, del conciliare famiglia e lavoro, un anniversario da festeggiare, una cena che non finisca ad orari incompatibili con i bisogni di sonno di un piccolo.
Serata piacevole, in cui il latte ha avuto la sua piccola parte.
Rientrando, non era tardissimo, mi sono fermata al semaforo prima di casa. Solo quando la luce è diventata arancione mi sono accorta di essermi fermata col semaforo verde. Nessuno mi ha suonato perché la strada era deserta.
A quel punto ho atteso il rosso e con il secondo verde sono ripartita.
Il giorno dopo, ripensando a queste donne, mi sono detta che quella sera, come me, si sono fermate con il verde…prendendosi semplicemente il lusso di fare il punto della situazione in un momento in cui avrebbero potuto proseguire.
Un po’ quello che succede anche nella vita personale e di coppia, tutte le volte che, fermandoci pur potendo continuare a correre, sentiamo invece l’esigenza di guardarci negli occhi e dirci “rispetto a famiglia, figli, lavoro, genitori, amici, social, sport, hobby, ruoli”… noi dove siamo?
Io dove sono?
Nel ritmo frenetico del quotidiano, soprattutto quando i bambini sono piccoli e richiedono una presenza fisica che a volte lascia esausti, fermarsi anche quando si potrebbe continuare ad andare, è davvero salutare.
Credo che quelle mamme siano uscite da Gaia più serene di quando sono entrate, ma soprattutto consapevoli di aver lasciato fuori tutto e tutti e al contempo di aver messo tutti e tutto in un cerchio di donne per condividere. Si sono prese un tempo per capire, per puntare nuovamente la bussola.
Quando ci fermiamo “col verde”, può essere che nel concreto non cambia nulla – nessuna delle mamme ha smesso di allattare il giorno dopo- ma si respira meglio.
E il respiro, è sempre un grande alleato.