Eventi, Spunti

Il paradiso dei calzini

Sono lì, accanto al ferro da stiro.
Un punto fisso, una certezza nella loro variabilità.
Di ogni colore e trama, scivolosi e antiscivolo, il gruppo raggiunge a volte dimensioni notevoli.

I calzini “perduti, spaiati”.
Fino a qualche anno fa mi dicevano di imperfezioni e limiti.

Ma si evolve, si cambia.
Oggi mi raccontano, me e del mio mondo.

Li tengo, comunque anche dopo mesi, quando è vana la speranza di riaccoppiarli, dopo che innumerevoli volte si è vuotata la cesta della biancheria. Un po’ come tengo qualche mia idea, strampalata, o un sogno nel cassetto, un progetto che “si è lasciato cadere sul fondo”.
I calzini “a righe mischiati a quelli a pois” sono un inno a tutto quello che non è perfetto e che mai lo sarà.
Perché finché ritrova il suo pari un calzino che “ha sfidato il rattoppo” sai che rimarrà comunque solo “uno colto sul fatto”.

Immagine della Giornata Mondiale dei calzini spaiati

Immagine della Giornata Mondiale dei calzini spaiati

Il paradiso dei calzini è il limite.
La beatitudine dell’imperfezione.
Inno a tutto ciò che rientra nella categoria “diverso”.
Un ammasso disordinato di colore che rende migliore la vita.
Che mi ricorda più volte durante la settimana che se anche tutto non va come vorrei o non rientra nei tempi.
Rimane lì, una sicurezza.
Ti ruba un mezzo sorriso…

E’ speranza.
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Il paradiso dei calzini è il titolo di una canzone di Vinicio Capossela.
Puoi ascoltarla cliccando qui

I virgolettati sono citazioni dalla canzone.

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